…eppure esisti da sempre!

Ciao Noah,

questo spazio, queste parole un pò raffazzonate sono per te.

Non so se e quando le leggerai, non so cosa sarà accaduto nel frattempo e quante cose avremo passato insieme, ma non potevo che iniziare questo blog così, parlandoti, spiegando cosa mi abbia spinto a creare tutto questo.

Sicuramente suonerà del tutto banale, forse anche un pò smielato, ma sta di fatto che dal primo istante della tua Attesa la mia mente e la mia anima sono cambiate definitivamente; tu ne sei diventato parte fondante, abitandone ogni piccolo angolo portando quella pace da tanto tempo ricercata. Oggi, i miei pensieri sono tinti del tuo volto e del tuo sorriso tenero e profondo, rendendo ogni giorno un autentico e miracoloso regalo della vita.

Ho sempre sognato diventare genitore ma mai, mai, e ancora mai avrei potuto immaginare di diventarlo in un contesto storico come quello attuale. Avevo pensato tutt’altro sinceramente, ma c’è poco da fare, la vita è fantastica proprio perché riesce sempre a sorprenderci con i suoi repentini cambi di rotta, chiedendoci di saper adeguare il nostro passo.
I mesi di lockdown, le misure di distanziamento, non poter abbracciare le persone amate, hanno reso per molti versi l’ultimo anno un vero e proprio incubo per quasi tutto il pianeta.

Quanta impressione mi fa pensare che il tuo mondo inizi proprio in questa situazione!

L’esordio della pandemia da Covid-19 in Italia è praticamente coinciso con la scoperta del tuo arrivo.
Esattamente un anno fa, infatti, il 10 febbraio 2020 scoprivamo che i valori di Beta hCG erano altissimi. Era vero…stava succedendo davvero qualcosa.

Tu già c’eri!

Un mese dopo, il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte dichiarava a reti unificate il primo lockdown nazionale.
All’improvviso, con il cuore colmo di felicità per la notizia del tuo arrivo, io, la Mamma, Roger e Abi, ci ritrovavamo soli e costretti a non poter uscire, se non per fare le spese essenziali.

Nell’attesa che la curva dei contagi scendesse, e che il mondo riaprisse, iniziai a lavorare da casa, avendo la fortuna di aiutare la Mamma in questo emozionante e meraviglioso percorso che è la gravidanza.
Sono stati mesi stupendi, scanditi dal ritmo delle nostre amatissime ecografie.
Non me ne sono persa neanche una! O anzi, una purtroppo si, ma solo perché a causa del virus, nello studio della dottoressa in quel periodo poteva entrare solo la mamma, nessun altro.

Era la mezzora più bella quella, durante la quale finalmente iniziavamo a conoscerti, seguendo il magico flusso della tua crescita.
Misuravi appena 9 millimetri la prima volta che ti abbiamo visto. Quanti sono 9 millimetri? La punta di un ago, forse qualcosa in più, ma per quanto piccolo, il tuo cuoricino già batteva in maniera “pazzesca”.
Cazzo quanto ho pianto quando ho sentito quel “battito”!

Nel frattempo la prima ondata del virus, sembrava darci tregua e così, tra (lavoro), ecografie, passeggiate etnee e giornate a mare, i mesi di gravidanza sono letteralmente volati. “Tutto è andato bene” inclusa la notte di quel fatidico 2 ottobre, quando decidesti in fretta e furia di uscire dalla pancia della Mamma per iniziare il tuo viaggio qui accanto a noi.

Hai avuto un tempismo perfetto.

Pochi giorni dopo, infatti, la seconda ondata di contagi ci ha costretto nuovamente a casa, rendendo praticamente impossibile, o perlomeno strano e molto complesso, condividere appieno la gioia della tua nascita con il mondo. Non è stato facile gestire questa situazione, sono sincero. C’era paura Noah…o meglio, c’è ancora paura, perché questo stupido virus, che di certo quando tu leggerai questo blog, sarà considerato solo un lontano ricordo, sta davvero creando un bordello incredibile in questo momento, sia in termini di vite umane, sia a livello economico e sociale.

Nonostante tutto ciò, non sarei corretto se non ringraziassi ogni giorno la vita, per quanto sia stata generosa nei nostri confronti. Poiché, sebbene la pandemia abbia totalmente stravolto la nostra realtà imponendoci assenze, distanze e tante difficoltà, io “benedico” ogni giorno questo “coronavirus” perché, in fondo, ha creato il contesto perfetto per realizzare il grande sogno di non perdere nemmeno un’istante dei tuoi primi mesi di vita, come purtroppo succede alla stragrande maggioranza dei papà.

Ecco quindi che queste pagine parlano di te, di noi e di tutto ciò che ho e abbiamo pensato e vissuto dal momento del tuo arrivo. Parlano di ciò che è importante nel nostro passato e nel nostro presente e che intendo fermare, anche se in parte, attraverso piccole istantanee, fatte di parole che mi aiuteranno senz’altro a non dimenticare.

Perché vedi Noah, se c’è qualcosa che temo in particolar modo in questo nuova e stupefacente esperienza di esser padre, è che con il passar del tempo possa dimenticare la sensazione che sento nel mio cuore da quel 10 febbraio 2020. Temo di potermene abituare, di assuefarmi alla sua estrema bellezza, dandola per scontata, scordando quanto invece sia preziosa e speciale in ogni sua forma.
Voglio poterti consegnare una testimonianza di ciò che ci ha spinto fin dal primo momento a ricercare il tuo bene, soprattutto in questa fase così delicata.

Sarà – mi impegnerò affinché sia così – come iniziare a narrare la storia della tua vita, o almeno l’inizio di essa, attraverso la nostra pelle, i nostri ricordi.
Spesso quando ero bimbo chiedevo alla Nonna Sara cosa avesse pensato quando mi vide la prima volta, come avesse reagito al mio primo passo o cosa facessi di particolare insieme a lei. Per questo, ancor di più, voglio scriverti questo blog. Per gettare un’àncora sulle nostre giornate, così da trovare sempre un modo per tornare a riviverle.

Questo è il primo articolo. Trovare il tempo per mettere sù tutto non è stato facile. In questo momento ho idee precise in testa, ma so per certo (mi conosci!), che cambierò mille volte idea e che non sarà semplice tenere il passo della tua crescita.

Oggi hai appena 4 mesi e 9 giorni, eppure esisti da sempre con quel tuo dolce sorriso “smascellato” e quegli occhi colmi di luminoso entusiasmo.

Sei sempre stato qui, sono stato io ad aver impiegato trentatré anni per raggiungerti.

Ti sono grato amore mio, perché il tuo arrivo ha realmente reso la nostra vita meravigliosa.

Papà Luca

6 pensieri riguardo “…eppure esisti da sempre!

Lascia un commento